sabato 7 marzo 2009

Varese 2109 racconto di Gio

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Xiao Giong uscì trafelato dal metroexpress. Roma Varese in due ore, ancora una volta il trenojet era arrivato in ritardo. Salì sulla pedvia, ma non poteva accelerare il passo talmente era pieno di gente. Se sorpassi uno, capace che il ghisacop ti appioppa una multa, pensò. Una volta gli avevano pure ritirato una scarpa, perché si rifiutava di conciliare. Stava per attraversare Qualuncumstreet quando la pedvia si fermò, era scattato il rosso. Ora le selfmobil sfrecciavano guidate dal servopilota. Le selfmobil avevano 10 posti, ma solitamente c'era un solo passeggero indaffarato con la sua Bagwork. Xiao aveva ben 38 secondi di tempo e così approfittò per prendere una schizzopizza. Aspetto che il frigopiz controllasse la retina dei suoi occhi, per accertarsi del suo bankcredit, e gli scofanò un trancio ai funghi e doppioasfalto (così si chiamava la mozzarella). Sulla confezione c'era scritto: Quinto, da 120 anni la tua pizza. La pedvia ripartì, un uomo dietro di lui gli diede un colpetto sulla spalla dicendogli in lingua arcaica “Aluura”.
Xiao riprese a camminare, ora poteva accelerare il passo. Era davanti a tutti, bastava non dare nell'occhio. Solitamente la gente si faceva i fatti suoi, a meno che non ci fosse da insultare qualcuno. Arrivò al palaoffice, sede di tutti gli addetti al pateticwork. Ci lavoravano 15000 persone. Xiao arrivò con 5 secondi di ritardo. Una voce metallica richiamò Xiao a rispettare l'orario aggiungendo a fine comunicazione un insulto. La voce era diffusa in tutti i 15000 pateticoffice, che tutti sentissero. Ogni 5 secondi di ritardo veniva aggiunto un insulto arrivando pure ai più personali, dopo 1 minuto di ritardo eri licenziato. Se venivi licenziato la tua faccia compariva per una settimana su tutti i videogrammi della città, i distributori automatici si rifiutavano di servirti e perfino i canrobot dei ghisacop ti insultavano. Xiao sali sul pateticlift, lavorava all'ultimo piano. All'improvviso lo colse una fitta tremenda alla pancia, forse il doppioasfalto scaduto. Questo non era previsto, certe cose si potevano fare solo a casa in orari precisi. Arrivò all'ultimo piano, prese la scala di emergenza, salì sul tetto, abbasso i pantaloni e si liberò in una espressione prodigiosa. Da tempo non godeva così.
Una bella cagata all'aria aperta.
Sistemò i pantaloni e si guardò intorno, da li si dominava Varese.
Fu sorpreso nel vedere in tutti i cortili dei giardini con siepi, alberi, fiori. Dalla strada non si vedeva niente di tutto ciò.

Ecco perché si chiama città giardino, concluse Xiao, peccato che siano tutti privati.